✅ Tutti i dipendenti, collaboratori, fornitori e partner esterni possono segnalare illeciti tramite whistleblowing: proteggi la trasparenza!
La segnalazione di whistleblowing in azienda può essere effettuata da qualsiasi soggetto interno o esterno che venga a conoscenza di comportamenti illeciti o irregolarità nell’ambito lavorativo. In particolare, la normativa italiana tutela chiunque svolga un’attività lavorativa subordinata o autonoma, così come collaboratori, fornitori, consulenti e altri stakeholder direttamente o indirettamente collegati all’azienda.
Questo articolo approfondirà nel dettaglio chi è abilitato a fare una segnalazione di whistleblowing in azienda, quali sono le condizioni per farlo in modo protetto e quali tutele sono previste per i segnalanti. Verranno analizzati i diversi profili coinvolti, le modalità operative e le figure di riferimento che possono ricevere la segnalazione, chiarendo anche come il sistema di whistleblowing possa favorire trasparenza e legalità all’interno delle organizzazioni.
Chi può effettuare una segnalazione di whistleblowing
La normativa vigente in Italia, in particolare il Decreto Legislativo n. 231/2001 e la Legge n. 179/2017, prevede che possano segnalare condotte illecite:
- Dipendenti dell’azienda, indipendentemente dal ruolo o dal livello gerarchico;
- Lavoratori autonomi o collaboratori che prestano la propria attività per conto dell’azienda;
- Fornitori e consulenti, qualora vengano a conoscenza di irregolarità nell’ambito della loro relazione con l’azienda;
- Persone che, seppur esterne, abbiano un legame con l’organizzazione e rilevino condotte illecite o violazioni delle regole.
Tutele e condizioni per la segnalazione
Il legislatore ha previsto precise misure per tutelare il segnalante da possibili ritorsioni o discriminazioni. Tra queste:
- Anonimato o riservatezza sul contenuto della segnalazione e sull’identità del segnalante;
- Divieto di atti discriminatori o di ritorsione nei confronti di chi effettua la segnalazione in buona fede;
- Procedura interna di gestione delle segnalazioni, spesso con la nomina di un Responsabile per la gestione delle segnalazioni o un organismo di vigilanza (OdV).
Modalità di segnalazione
Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso canali specifici messi a disposizione dall’azienda, come:
- Moduli elettronici dedicati;
- Linee telefoniche riservate;
- Canali di posta tradizionale o posta elettronica certificata;
- Incontri diretti con figure di riferimento interne quali l’OdV o il direttore generale.
Importanza del whistleblowing in azienda
Favorire la possibilità che chiunque in azienda possa segnalare comportamenti illeciti è fondamentale per mantenere standard etici elevati, prevenire frodi e garantire il rispetto delle normative. Il whistleblowing rappresenta uno strumento chiave di governance aziendale che, grazie alla tutela del segnalante, incoraggia una cultura della trasparenza e della responsabilità.
Categorie di dipendenti e collaboratori abilitati alla segnalazione
Nel complesso mondo del whistleblowing, non tutti sanno che esistono precise categorie di dipendenti e collaboratori che possono effettuare una segnalazione in azienda. Questi soggetti sono riconosciuti dalla normativa italiana per garantire che la pratica sia efficace e tuteli sia l’azienda che gli stessi segnalanti.
Chi può effettuare una segnalazione? Una panoramica
In base al Decreto Legislativo 231/2001 e successive modifiche, le persone che hanno accesso diretto o indiretto a informazioni rilevanti per una segnalazione sono:
- Dipendenti a tempo indeterminato e determinato: praticamente tutti i lavoratori assunti con contratto subordinato, che hanno conoscenza diretta di illeciti o irregolarità.
- Collaboratori esterni come i liberi professionisti, consulenti o collaboratori coordinati e continuativi che lavorano saltuariamente o con progetti specifici.
- Apprendisti e stagisti: anche se non sempre pienamente integrati, possono segnalare comportamenti scorretti che osservano nel loro percorso formativo.
- Consulenti esterni e fornitori, nel caso in cui abbiano rapporti continuativi o conoscenze dirette sulle pratiche aziendali.
È fondamentale sottolineare che la legge protegge tutti questi soggetti da eventuali ritorsioni, indipendentemente dalla loro posizione contrattuale o durata del rapporto lavorativo.
Focus: Collaboratori esterni e la loro importanza nel sistema di whistleblowing
I collaboratori esterni rappresentano una categoria spesso sottovalutata ma essenziale nel sistema di segnalazioni. Per esempio, un consulente IT che scopre una violazione della sicurezza dei dati può avere un ruolo chiave nel prevenire danni aziendali reputazionali e finanziari.
Case study reale: Nel 2022, un consulente di una società tecnologica italiana segnalò una frode interna relativa alla manipolazione di dati finanziari. La segnalazione ha permesso all’azienda di intervenire tempestivamente ed evitare sanzioni milionarie dalla Consob.
Tabella riepilogativa delle categorie di segnalanti
| Categoria | Ruolo | Diritti di segnalazione | Tutele previste |
|---|---|---|---|
| Dipendenti | Assunti con contratto subordinato | Completi, senza restrizioni | Riservatezza, divieto di ritorsioni |
| Collaboratori esterni | Consulenti, freelance, fornitori | Sì, limitato alle informazioni rilevanti | Riservatezza, tutela contro discriminazioni |
| Apprendisti e stagisti | Ruolo formativo o temporaneo | Sì, per illeciti osservati durante il periodo | Tutela contro azioni discriminatorie |
Consigli pratici per chi vuole effettuare una segnalazione
- Verificare la propria posizione: assicuratevi di rientrare nelle categorie abilitare alla segnalazione secondo il vostro contratto e ruolo aziendale.
- Documentare con attenzione: raccogliete informazioni precise, date e nomi che possano supportare la vostra segnalazione.
- Utilizzare i canali ufficiali predisposti dall’azienda, spesso anonimizzati, per garantire la sicurezza della comunicazione.
- Rivolgersi a figure di riferimento come il Responsabile per la Compliance o l’Organismo di Vigilanza in azienda.
- Non temere le ritorsioni: la legge italiana prevede sanzioni severe per i datori di lavoro che attuano discriminazioni o licenziamenti ingiustificati in risposta a segnalazioni.
Ricordate sempre che il whistleblowing non è solo un diritto, ma una vera e propria arma di difesa e trasparenza per migliorare il clima aziendale e prevenire illeciti!
Domande frequenti
Chi è autorizzato a fare una segnalazione di whistleblowing in azienda?
Qualsiasi dipendente, collaboratore o terza parte che abbia informazioni su illeciti o irregolarità all’interno dell’azienda può effettuare una segnalazione.
Devo essere un dipendente per fare una segnalazione?
No, anche collaboratori esterni, consulenti o fornitori possono segnalare comportamenti illeciti se coinvolti o a conoscenza di fatti rilevanti.
La segnalazione deve essere anonima?
La legge tutela l’anonimato del segnalante, ma è possibile anche identificarsi per una comunicazione più efficace e protezione legale.
Quali tipi di illeciti si possono segnalare?
Si possono segnalare frodi, corruzione, violazioni della sicurezza sul lavoro, molestie e qualsiasi altro comportamento illecito o non etico.
Cosa succede dopo aver fatto una segnalazione?
L’azienda è obbligata a esaminare la segnalazione, garantendo riservatezza e protezione contro ritorsioni per il segnalante.
| Aspetto | Dettagli |
|---|---|
| Chi può segnalare | Dipendenti, collaboratori, consulenti, fornitori, terze parti |
| Tipi di illeciti segnalabili | Frode, corruzione, molestie, violazioni sicurezza, reati ambientali |
| Anonimato | Garantito, ma non obbligatorio |
| Protezione segnalante | Divieto di ritorsioni, tutela legale |
| Obbligo azienda | Esaminare la segnalazione, mantenere riservatezza |
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